
La strada della contrapposizione bellica non è quella giusta. E tutto questo è un futuro che non ci dovrebbe appartenere e non ci piace!
Difesa e sicurezza sono parole che in questo momento i vertici europei stanno usando in modo ipocrita. Anzi, di più, “le usano per prenderci in giro”.
Il fatto che il principio della deterrenza militare stia imprimendo all’Europa un’inversione di marcia rispetto ai valori fondativi che l’hanno caratterizzata finora, valori che hanno sempre negato l’utilità della guerra e hanno privilegiato il dialogo ed il confronto.
Politica e diplomazia
È un no enorme il suo. Un no all’aumento delle spese militari per l’acquisto di nuove armi che dovrebbe spaventare tutti
Un no alla presunta ineluttabilità del destino di un’ Europa che, avendo fallito l’azione diplomatica per tentare di risolvere la tragica guerra in Ucraina, ora non vede altra soluzione che quella muscolare. “La strada della contrapposizione bellica non è quella giusta – è l’indicazione – e tutto questo è un futuro che non ci dovrebbe appartenere e non ci piace. L’obiettivo vero dovrebbe essere quello di ricostruire l’entità politica ed istituzionale dell’Europa in grado davvero di portare ad una reale pacificazione”.
Escalation militare
Mentre in Francia, Gran Bretagna e Germania il dibattito sul riarmo sta entrando sempre più nel vivo con l’ipotesi di accelerare per ottenere al più presto dei fondi coinvolgendo anche le imprese private.
Sbalordisce vedere che oggi proprio i francesi ed i tedeschi siano i maggiori promotori di una pericolosa escalation militare aderendo ad un assioma che sembra essere tornato di moda: se vuoi la pace prepara la guerra.