In Italia i nostri politici insieme ai sindacati confederali e alle aziende parlano di tutto ma nessuno affronta il problema dei tantissimi stagisti e praticanti che lavorano gratis. A.S.La COBAS vuole portare avanti e meglio far conoscere questo grave problema di sfruttamento, e quindi chiede a tutte quelle persone che hanno fatto o che stanno facendo questa esperienza di raccontarla. L’invito è rivolto anche a tutte le persone che non hanno mai avuto, per loro fortuna, questa esperienza, ma che vogliono dare un contributo a questa iniziativa dicendo quello che pensano.
Cosa succede oggi quando si raggiunge la fatidica laurea? Semplice, si cerca un lavoro, e siccome il lavoro per i comuni mortali ormai è diventato un miraggio, per non stare con le mani in mano, di solito ti iscrivi a una scuola di specializzazione, il cui risultato finale è uno stage gratuito di 6 mesi senza percepire un soldo, e magari per fare questo stage cambi anche città per cui ti devi pagare l’affitto e il resto. Questa classe di lavoratori sono gli “stagisti” o meglio i “nuovi proletari”, dove la loro unica ricchezza sono mamma e papà che devono continuare a dargli la “paghetta” per andare avanti. Quel che è peggio è che in moltissimi casi lo stage, che dovrebbe rappresentare un momento formativo al lavoro, viene svilito delle capacità professionali di una persona, nel senso: ci sono da fare le fotocopie, le fa lo stagista! Al termine del periodo dello stage, cosa succede? Arrivederci, grazie e avanti un altro. Tanto è gratis.
Per fortuna non è sempre così, ci sono realtà aziendali dove il tirocinio post-laurea è davvero considerato ciò che dovrebbe essere, un periodo di formazione e prova che precede un’assunzione (uno su dieci circa), e spesso in questo caso lo stage è anche retribuito.
Accanto agli stagisti, ci sono i praticanti, molti dei quali tenuti a stecchetto per anni da avvocati, notai, commercialisti ed altri liberi professionisti: perché pagare chi, per accedere all’Ordine, ha bisogno di svolgere il praticantato? Siamo allo sfruttamento vero e proprio del lavoro.
Di questo mondo di stagisti e praticanti i sindacati confederali e la politica non ne parlano e non ne vogliono parlare, per questo A.S.La COBAS se ne vuole occupare chiedendo la collaborazione di tutti per interrompere questo sfruttamento.