ILVA: l’azienda deve essere espropriata e nazionalizzata immediatamente

L’azienda deve essere espropriata e nazionalizzata immediatamente e
tramite la nazionalizzazione adoperarsi per il fermo e il rispristino degli impianti maggiormente inquinanti;
Deve garantire i posti di lavoro a tutti i dipendenti Ilva e a quelli dell’indotto.ilva2
Il D.L. 207 del 3 dicembre 2012, impegna il Governo e lo Stato a farsi carico delle responsabilità e delle garanzie in caso di inadempienze o violazioni della legge stessa.
I lavoratori Ilva,  hanno preso atto che la proprietà attuale non manifesta alcuna volontà per salvaguardare la salute pubblica, quella dei lavoratori e il salario degli stessi.

I lavoratori Ilva, pertanto, invitano Governo, Stato e tutte le Istituzioni pubbliche, ad attivarsi con solerzia per scrivere una legge speciale per Taranto e per i lavoratori, anche per consentire a questi ultimi di uscire dalla fabbrica in anticipo e godersi la pensione.

Tanto , in considerazione degli acclarati numeri sulle mortalità , le malattie derivanti da avvelenamento industriale nel territorio e delle conseguenti ridotte aspettative di vita. I lavoratori Ilva, ritengono ormai improrogabile un massiccio investimento pubblico in favore della ricerca, della prevenzione e della cura medica a causa di una reale emergenza sanitaria in cui versa la popolazione e, pertanto, auspicano la realizzazione di strutture sanitarie all’avanguardia ed efficienti.ilva1

I lavoratori Ilva reclamano, oltre ad un piano industriale serio e lungimirante, l’impegno a promuovere, programmare e realizzare progetti che mirano allo sviluppo alternativo, offrendo così maggiori possibilità ad altre imprese e ad altri settori produttivi, in considerazione del fatto che, colossi industriali della portata di Ilva, ENI e Cementir, paradossalmente non contribuiscono a ridurre l’altissima percentuale di inoccupati nella provincia jonica.

I lavoratori avvertono  che non si faranno ricattare, ammorbidire e turlupinare da nessuno, non demorderanno e resisteranno sino alla fine, manifestando le loro istanze pacificamente e senza ricorre ad azioni che possano creare disagio alla popolazione già penalizzata pesantemente per altre ragioni.

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