Il dramma degli operatori ecologici del Comune di Minturno(LT). Stipendi in ritardo, pignoramenti e fame

I ritardi sul pagamento degli stipendi sarebbero ormai “un classico” per i 37 addetti al servizio di raccolta dei rifiuti presso il Comune di Minturno .opmintnet

Con una  informale e verbale comunicazione ai Lavoratori, l’A.S.A. – Azienda Servizi Ambientali di Latina, Società che gestisce l’appalto per la raccolta rifiuti nel comune di Minturno, ha informato i propri dipendenti che la retribuzione di febbraio 2014 non sarà pagata nei tempi previsti (ovvero entro il 15 di marzo), a causa del ritardo dei pagamenti di alcune fatture da parte dell’Ente comunale.

Il versamento che il datore di lavoro è tenuto ad effettuare entro la metà del mese successivo, in base a quanto sancito dal contratto nazionale di categoria “igiene ambientale”,  non arriverà nelle tasche degli operai. E non esisterebbero certezze rispetto ad una data futura che possa riparare il ritardo.

A dirla tutta questi comportamenti non sarebbero nuovi: “L’azienda risulta inadempiente da molto tempo anche per il pagamento, avvenuto in misura parziale,  del lavoro straordinario e supplementare e parte delle indennità per lavoro notturno AD ALCUNI LAVORATORI”

Nel caso specifico, i lavoratori sono in attesa di notizie ,da quel lontano 25 luglio 2013, data in cui è iniziato l’affidamento all’ASA del servizio, del pagamento di molte ore di lavoro straordinario, supplementare e notturno.

Peraltro non esistono documenti ufficiali che attestino un problema di liquidità momentaneo dell’ASA e, nonostante i ripetuti tentativi di trovare una soluzione bonaria, l’azienda non ha mai voluto convocare i rappresentanti dell’A.S.La COBAS

La giustificazione addotta dalla società che gestisce il servizio, RISPETTO ALL’ANNUNCIATO RITARDO DEL PAGAMENTO DELLA RETRIBUZIONE DI FEBBRAIO, sarebbe nei mancati pagamenti da parte dell’amministrazione cittadina.

Intanto la situazione tra gli operai è diventata, però, incandescente.

Infatti oltre a ritrovarsi questo mese senza stipendio, non hanno ancora ricevuto dalla EGO ECO srl, azienda che ha gestito l’appalto fino al 24 luglio 2013, il pagamento dell’ultima mensilità, le ferie, i permessi e il trattamento di fine rapporto.

Per questi motivi, l’ufficio legale dell’A.S.La COBAS, si e’ attivata già da tempo presso il Tribunale di Cassino, per tutelare il propri iscritti, e sono incorso  azioni giudiziarie e  pignoramenti nei confronti della EGO ECO per il recupero delle somme.

A questo si aggiunga che il Comune di Minturno nel nuovo capitolato,che si appresta a emanare,  per la prossima gara di appalto, prevista quest’anno, intende ridurre l’orario di lavoro ai dipendenti.

Riduzione che A.S.La COBAS  ritiene inaccettabile, in quanto allo stato attuale, molti dipendenti svolgono lavoro straordinario e supplementare e con un accordo tra le parti, sottoscritto nel mese di luglio 2013, firmato anche dal Dott. Paolo Graziano, Sindaco di Minturno e da tutte le OO.SS. , si garantiva a tutti e 37 dipendenti impiegati sull’appalto la piena continuità del rapporto di lavoro senza alcuna variazione di orario contrattuale.

I problemi hanno raggiunto dimensioni preoccupanti. “Molti dipendenti ricevono solleciti e minacce di azioni legali da banche e finanziarie alle quali non viene versata con regolarità la rata mensile dovuta

E quasi tutti incontrano serie difficoltà nell’arrivare alla fine del mese”. Nei casi più gravi, alcune famiglie si trovano a dover fronteggiare pignoramenti e tagli della fornitura di energia elettrica. “Siamo alla fame ”

Addirittura molti non riescono neppure ad acquistare i farmaci indispensabili per alcune malattie gravi”.

Se entro il 15 marzo 2014 non sarà erogato lo stipendio e se non saranno regolarizzatre le posizioni debitorie rispetto a quei lavoratori che devono ricevere il saldo delle spettanze a titolo di straordinario, supplementare e notturno, ci attiveremo presso il Prefetto di Latina per avviare la procedura di sciopero.

Ma la piega drammatica che ha preso la situazione non fa escludere che gli operai possano decidere di farsi sentire anche prima. Incrociando le braccia anche in forma spontanea.

 

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