Dopo il flop della campagna del 2007 e il progressivo blocco dei versamenti da parte dei lavoratori aderenti, il ministro Poletti arriva a sostenere che si possono usare i fondi pensione, ovvero i soldi dei Lavoratori per licenziarne altri .
Insomma di nuovo le mani sul Tfr dei lavoratori.
E’ stata una catastrofe quella dei fondi pensione, 1,4 milioni in meno sono i lavoratori che smettono di versare i contributi per il calo dei redditi.
Hanno smesso a causa della crisi di pagare i contributi
ai fondi per la pensione integrativa.
Gli iscritti ai fondi pensione sono arrivati al 31 luglio 2014 a 6,3 milioni, contro i 5,8 milioni del 2012, il 27% degli occupati.
Circa due milioni sono gli iscritti ai fondi negoziali istituiti con accordi tra associazioni imprenditoriali e sindacali. Il resto si distribuisce tra Pip, piani individuali pensionistici (2,6milioni), fondi aperti (984mila), entrambi offerti da banche e assicurazioni, e fondi preesistenti alla riforma del 1993 (654mila).
Circa un milione di coloro che hanno smesso di versare
appartiene ai fondi aperti e ai Pip.Le risorse complessive dei fondi hanno toccato quota 116,4
miliardi di lire. In buona parte vengono investiti all’estero. Su 86,8 miliardi in capo ai fondi
pensione (escludendo cioè i Pip).
Ad oggi solo 2,1 miliardi di euro del portafoglio sono investiti nelle imprese italiane. Altri 24 miliardi su titoli di Stato italiani. Il resto,circa 60 miliardi, va fuori dai confini nazionali. Un trend da modificare, secondo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: “Attraverso logiche di garanzia, le risorse potrebbero essere utilizzate anche per lo sviluppo del Paese e delle infrastrutture e per finanziare gli ammortizzatori sociali”.
Insomma pagare i Lavoratori con i soldi dei Lavoratori!
Il rendimento medio conseguito dai fondi nel 2013 è stato del5,4%, contro l’1,7% del Tfr, gli accantonamenti per il Trattamento di fine rapporto.
Dal 2000 ad oggi, il rendimento cumulato dei fondi pensione negoziali è stato del 48,7% rispetto al 46,1% ottenutodal Tfr. Secondo la Covip (Albo Fondi Pensioni) «esistono ampi margini di crescita» per i fondi pensione. Al fine di favorire il rilancio delle adesioni,potrebbero essere introdotti meccanismi di adesione generalizzata e confermata, con possibilità di revoca entro un dato periodo». Inoltre, per il il Ministro del Lavoro, bisogna «ragionare su un nuovo e più ampio modello di welfare che passa da una visione unitaria dei temi della previdenza complementare e dell’assistenza sanitaria integrativa».
E così, che il governo progetta di assorbire la Covip (ovvero i TFR dei Lavoratori e delle Lavoratrici), nella Banca d’Italia.