Il governo, anche quando dice di voler sostenere il reddito e il salario, in realtà ne approfitta per aumentare
le tasse ai lavoratori e per ridurre il valore della contribuzione integrativa versata.
Con Jobs Act e legge di stabilità, utilizza le risorse per garantire alle imprese la libertà di licenziare.
Tfr in busta paga
Chi ci perde, chi ci guadagna
A.S.La COBAS ha rivendicato il diritto del lavoratore di poter scegliere come utilizzare il proprio Tfr a parità di prelievo fiscale. Una vera lotta all’evasione e alla corruzione e una vera tassazione per i grandi patrimoni immobiliari e
finanziari.
Il governo Renzi, con il sostegno di Confindustria, ha scelto invece un’altra strada:
– far pagare più tasse ai lavoratori sui rendimenti dei fondi pensione, sul TFR che rimane in azienda e sul rateo del TFR maturato nella busta paga di ogni mese se i lavoratori dovessero richiederlo;
– far pagare più tasse alle nuove partite iva con un aumento della tassazione di tre volte (dal 5% al 15%); sono le lavoratrici e i lavoratori dipendenti costretti ad aprire una partita Iva per riuscire ad avere un lavoro che poco a
che vedere con quello libero-professionale o autonomo;
– depenalizzare il reato di frode e di evasione fiscale per gli imprenditori.
La legge di stabilità 2015 consente, su richiesta volontaria ma irrevocabile per almeno tre anni, l’erogazione mensile del Tfr soggetta ad tassazione ordinaria Irpef. Contestualmente aumenterà la tassazione dei rendimenti
dei Fondi Pensione (dall’11,50% attuale al 20%) e del Tfr lasciato in azienda (dall’11% al 17%).
Il governo Renzi interviene non solo con la messa in discussione dei diritti – la cancellazione dei vincoli all’assunzione nel contratto di apprendistato, la possibilità di reiterare senza causale il contratto a tempo
determinato e la cancellazione dell’articolo 18 con il contratto a tutele crescenti – ma interviene anche sul futuro dei lavoratori, aumentando la tassazione sul Tfr, che oggi rappresenta per il lavoratore sia una tutela economica in caso di licenziamento o risoluzione contrattuale che in caso di accantonamento per la pensione integrativa.
Risultato?
Un danno ai lavoratori, che pagheranno più tasse
Includendo l’erogazione mensile del Tfr nell’imponibile Irpef (a cui si aggiungeranno le addizionali regionali e comunali) con conseguenze anche sulle detrazioni per lavoro dipendente e carichi familiari e con la
penalizzazione delle pensioni dei lavoratori giovani e con meno anni di contributi.
Un aiuto alle imprese, dopo la depenalizzazione della frode e della evasione fiscale
Per le quali, sotto i 50 dipendenti, è previsto un doppio Fondo di Garanzia (uno presso l’Inps ed uno di ultima istanza dello Stato).
Un guadagno per il fisco
Che ancora una volta preleva dal lavoro dipendente entrate certe e sicure e, per la prima volta, con l’aumento della tassazione prende risorse dal risparmio previdenziale del lavoratore.
Il Governo Renzi continua a togliere diritti e risorse ai lavoratori, lasciando indisturbati i protagonisti dell’economia illegale e i grandi evasori fiscali e contributivi che fatturano oltre 120 miliardi di euro ogni anno.