Da otto mesi sono collocati in regime di solidarietà, da tre lavorano senza ricevere compensi. I dipendenti della Zetaplast, azienda di Migliarino attiva nella fabbricazione di prodotti destinati alla depurazione delle acque, da tre mesi attendono il pagamento degli stipendi.
Si tratta di un gruppo di circa 40 operai che lo scorso settembre ha accettato un contratto di solidarietà proposto dall’azienda «convinti – dicono i dipendenti – che il nostro sacrificio potesse con il tempo risollevare le sorti della ditta».
L’azienda di Migliarino, che ha stabilimenti produttivi anche ad Anagni, Siviglia (Spagna) e Biserta (Turchia), travolta dal vortice della crisi, lo scorso settembre ha applicato un contratto di solidarietà esteso a tutti i dipendenti. Lo stesso contratto è stato modificato ed ampliato tre mesi dopo con l’innalzamento al massimo consentito della percentuale di riduzione di orario, che è calato del 60%.
«Le difficoltà dell’azienda scaturiscono principalmente da problemi di liquidità – spiega Michele Giordano di A.S.La COBAS Firenze -, ma con il passare del tempo i problemi stanno aumentando e rischiano di trasformarsi in una crisi produttiva».
A seconda delle mansioni svolte, gli operai lavorano, in media, da un giorno a due settimane al mese. L’ultimo contratto di solidarietà sottoscritto (firmato lo scorso dicembre) prevede il pagamento diretto da parte dell’Inps «proprio per la carenza di liquidità dell’azienda», spiega il sindacato. «La società – prosegue Michele Giordano di A.S.La COBAS Firenze – da quanto risulta non ha ancora comunicato la documentazione necessaria all’Inps, che non può provvedere ad effettuare i pagamenti degli stipendi».
Un meccanismo che da almeno tre mesi non riesce a sbloccarsi, con il risultato che i dipendenti non ricevono alcuna retribuzione. «Né l’Inps, né il nostro datore di lavoro sembrano ricordare che stiamo aspettando la nostra retribuzione – aggiungono amareggiati gli operai –, che i nostri figli (alcuni anche molto piccoli) mangiano tutti i giorni, che le utenze domestiche arrivano ogni mese e che non possiamo più mantenere fede agli impegni presi con le banche o con le finanziarie».
Una delegazione di dipendenti della Zetaplast si sono riuniti in assemblea insieme Michele Giordano di A.S.La COBAS Firenze e hanno deciso di «sollecitare l’azienda ad inviare i documenti necessari all’Inps – conclude Michele Giordano di A.S.La COBAS Firenze- e chiedere chiarezza sulle prospettive, sia per quanto riguarda i pagamenti delle retribuzioni che per quelle lavorative».