A Cassino l’arrivo della nuova Giulia viene rimandato in continuazione e i lavoratori non conoscono le ragioni di questo ritardo, il pessimismo cresce e la preoccupazione monta.
Il 2016 porterà la ripresa produttiva? Le premesse non sono confortanti: un altro anno di cassa integrazione alle Presse di Mirafiori, nuovi periodi di stop alla Maserati.
Secondo i piani di Marchionne, la fusione internazionale che ha dato luce alla nuova Fca avrebbe trainato la produzione anche in Italia. L’A.S.La COBAS ha sempre sostenuto che il piano dell’ad del gruppo automobilistico, invece, avrebbe depotenziato il nostro Paese. E, in effetti, a vedere in questo inizio 2016 la situazione non è così positiva, come spesso descritta e come dovrebbe essere per l’annunciata svolta.
Tutto questo mentre la politica tace e acconsente, e quando parla lo fa per osannare le gesta del manager in maglioncino.
I Lavoratori e gli imprenditori del Cassinate sono stanchi dell’immobilismo della politica locale e chiedono un maggiore impegno e fatti concreti.
Non si tratta di invocare interventi dirigistici, ci mancherebbe, ma almeno uno straccio di politica regionale, in grado di essere autonoma (e, perché no, magari pure complementare alle strategie aziendali del Lingotto).
Lo stabilimento di Piedimonte San Germano ha 4.100 dipendenti, Sergio Marchionne dice che sarà la culla delle nuove Alfa, ma per ora c’è la cassa integrazione per ristrutturazione. Per far brillare le future auto del biscione, il gruppo ha promesso 5 miliardi di investimenti. E ha spedito a Cassino il direttore di Melfi, Sebastiano Garofalo, specialista in ripartenze, visto che ha lavorato già alla riconversione di Pomigliano.
La nuova vettura del Biscione nella sua versione Quadrifoglio Verde, sarà ordinabile a partire dal prossimo mese di marzo.
A Cassino verrà prodotto anche il primo Alfa Romeo Suv
La sua produzione dovrebbe iniziare entro la fine del 2016, mentre il suo debutto ufficiale potrebbe avvenire a Parigi in ottobre. Con queste due nuovi modelli lo stabilimento Alfa Romeo di Cassino si dovrebbe rilanciare in grande stile tornando alla piena occupazione.
Cassino dunque dovrebbe diventare il crocevia del rilancio della celebre casa del biscione dopo anni difficili.
Al momento l’unica certezza è che i tempi della ripresa sono ancora lontani. Mentre Marchionne continua a utilizzare toni autoreferenziali, ai quali non crede più nessuno, i Lavoratori e le Lavoratrici continuano a incontrare pesanti difficoltà ogni giorno.
La Regione Lazio è quella più tassata d’Italia, con l’irpef alle stelle, e ciò che appare davvero preoccupante è l’immobilismo di quest’amministrazione, la totale mancanza di strategie e di una concreta programmazione.
Il tempo delle chiacchiere, degli annunci e delle false promesse è finito. Ora servono i fatti .
Luigi Perduti – Lavoratori A.S.La COBAS Fiat Cassino