A..A..A.. VENDESI SINDACATI ,l’accordo sulla rappresentanza sindacale è un esproprio ai diritti dei Lavoratori e delle Lavoratrici.

Il direttivo nazionale della CGIL ha dato via libera,vendesi sindacato con la sola opposizione della rete 28 aprile, alla stipula del patto sulla rappresentanza. Che bello, diranno gli ingenui, finalmente c’è la democrazia sindacale. Bè, non è proprio così. L’accordo che si prefigura si basa sullo scambio tra diritto alla rappresentanza e esigibilità degli accordi. Che vuol dire in concreto? L’aziende si sceglierà i rappresentanti RSU o RSA e di fatto sarà abolito il diritto di sciopero.

Si azzera il sistema esistente e si riparte da capo. Ai tavoli dei contratti nazionali partecipano solo le organizzazioni che rappresentano più del 5% degli iscritti. A quelli dei contratti aziendali le rsu e i loro sindacati. L’accordo è valido quando la maggioranza dei sindacati o delle rsu lo sottoscrive. La consultazione dei lavoratori, non obbligatoria ma auspicata, può esprimere il suo giudizio finale. Ma cosa c’è allora che non va? L’esigibilità. Per accedere a questo sistema si deve infatti sottoscrivere prima la rinuncia a contestare gli accordi che non si condividono. Se in un contratto nazionale o aziendale si aumenta l’orario di lavoro, si abbassano le qualifiche, si toglie ai lavoratori il diritto ad ammalarsi, e se la maggioranza dei rappresentanti sindacali e dei lavoratori accetta, la minoranza non può più opporsi. Non può fare sciopero, non può andare in tribunale, non può neanche tutelare quei lavoratori che non ci stanno. Altrimenti è fuori.

Questo il succo, CGIL CISL UIL firmano con la Confindustria e così impegnano tutte le proprie organizzazioni e i propri delegati a rispettare il principio della esigibilità. Chi non ci sta è fuori. E gli altri sindacati? Se non ci stanno sono fuori e per starci, lo ripeto, devono preventivamente firmare che accetteranno qualunque accordo.

Ovunque ci sia una lotta o un ribellione vera allo sfruttamento, il sindacato dev’essere preventivamente esigibile.

Però il problema degli accordi separati è superato. Tutti gli accordi sono preventivamente unitari perché non esiste più il diritto a non firmare ciò che non piace. Si supera il problema del dissenso cancellando il diritto a dissentire. Come la Fornero che ha superato la divisione tra chi è o non è tutelato dall’articolo 18, togliendo l’articolo 18 a tutti.

Questo accordo costituisce un esproprio di quella tanto auspicata legge sulla rappresentanza, che avrebbe dovuto finalmente garantire ai lavoratori il diritto alla democrazia sindacale, mentre invece realizza una privatizzazione corporativa di questo loro diritto. Del resto questo è ciò che le “parti sociali” ricercano su un piano ben più ampio.

 

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