Lo sciopero generale del 14 novembre, deliberato oggi a Roma dal Coordinamento Nazionale dell’A.S.La COBAS, sarà per l’intera giornata per protestare contro il governo Monti e le politiche recessive di austerity.
Una protesta generale e generalizzata contro politiche fallimentari che ci precipitano nella “spirale greca”, con tagli che provocano recessione a cui seguono altri tagli fino alla catastrofe.
Monti se ne deve andare perché ha provocato un massacro sociale per abbattere il debito pubblico, invece aumentato in un anno dal 117% del PIL al 126%; perché ha colpito i settori più disagiati, mentre nulla pagano gli evasori fiscali, i grandi patrimoni, gruppi finanziari e industriali, e la corruzione e le ruberie delle caste politiche e manageriali sono al parossismo; perché distruggerebbe definitivamente la scuola pubblica, aumentando l’orario ai docenti ed espellendo altre decine di migliaia di precari, deportando i docenti “inidonei”, bloccando all’infinito contratti e scatti d’anzianità.
Nelle stessa giornata saranno numerose le manifestazioni che svolgeremo in tutta Italia, mentre in Parlamento si voterà sulla disastrosa legge di in-stabilità.
Lo sciopero del 14 è partito dai sindacati e movimenti sociali spagnoli e si è poi esteso al Portogallo e alla Grecia con grande partecipazione di popolo.
C’è oramai diffusa in questi paesi la consapevolezza che la sconfitta delle politiche liberiste e recessive non può avvenire in un solo paese: e i settori popolari italiani, a tutt’oggi in ritardo su questo piano, devono raccogliere l’appello per una grande mobilitazione europea.