Naspi 2021, come si calcola e a quanto ammonta l’indennità di disoccupazione
Il calcolo in base alla storia retributiva del lavoratore. Le novità introdotte dal decreto Sostegni.
Una delle regole da conoscere per capire a quanto ammonta la Naspi erogata mensilmente è che l’importo dell’indennità di disoccupazione è calcolato in base alla storia retributiva del lavoratore. Nello specifico, per determinare l’ammontare riconosciuto ogni mese si considera la retribuzione media percepita dal lavoratore nei quattro anni precedenti alla richiesta della Naspi.
L’importo della Naspi 2021 è pari al 75 per cento della retribuzione media mensile percepita negli ultimi quattro anni, ma in sede di calcolo si applicano delle regole specifiche in considerazione dei limiti fissati dalla normativa.
Naspi, qual è l’importo e come si calcola
Per calcolare l’importo della Naspi 2021 bisogna dividere il totale delle retribuzioni imponibili degli ultimi quattro anni per il numero di settimane di contribuzione. Il quoziente viene infine moltiplicato per il numero 4,33.
I lavoratori che presentano domanda di disoccupazione avranno diritto ad un assegno pari al 75% della retribuzione media mensile, se inferiore al limite di 1.227,55 euro.
Per chi invece ha percepito retribuzioni di importo superiore a tale soglia, all’importo base del 75% bisognerà sommare un’ulteriore quota pari al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e l’importo di 1.227,55 euro.
In ogni caso, ciascun lavoratore non potrà ottenere un importo mensile superiore ad una certa soglia, rivalutata annualmente sulla base delle variazioni all’Indice Istat e comunicata dall’Inps. Il limite massimo della Naspi 2021 è fissato a 1.335,40 euro mensili.
Naspi, quando viene pagata
La Naspi è pagata mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni.
Ai fini del calcolo della durata non sono computati i periodi di contribuzione che hanno già dato luogo a erogazione di prestazioni di disoccupazione. Analogamente non è computata la contribuzione che ha prodotto prestazioni fruite in unica soluzione in forma anticipata.
Naspi, nuovi requisiti e novità
Alle regole generali previste bisogna poi affiancare le novità introdotte in considerazione dell’emergenza occupazionale ed economica causata dalla pandemia da Covid-19.
Esclusivamente per il 2021 è sospeso il meccanismo di décalage, ossia il taglio del 3% mensile dell’importo riconosciuto a partire dal quarto mese di fruizione della Naspi.
La novità è stata introdotta dal decreto Sostegni e, in sostanza, se solitamente l’importo della Naspi si riduce progressivamente, per le indennità in pagamento dal 1° giugno e fino al 31 dicembre 2021 la decurtazione viene meno, salvo poi tornare ad applicarsi a partire dal 1° gennaio 2022.
L’avvio del nuovo anno porterà però ad uno sfoltimento importante della Naspi: l’importo spettante, a partire dal 1° gennaio 2022, verrà calcolato applicando il totale delle decurtazioni congelate nel secondo semestre dell’anno in corso.