Due mesi in più rispetto all’anno scorso. E’ l’allungamento della durata dell’Aspi (assicurazione sociale per l’impiego) che è scattato a partire dal 1° gennaio 2015, per i lavoratori che non hanno ancora compiuto i 50 anni . Dal 2015, dunque, il sussidio alla disoccupazione nato con la riforma del welfare dell’ex-ministro Fornero sarà un po’ più generoso rispetto a oggi e la durata massima salirà a 10 mesi, dagli attuali 8. Per chi rimane disoccupato in un un’età compresa tra 50 e 55 anni, il periodo coperto dall’indennità resterà invariato a 12 mesi anche nel 2015. Sale invece da 14 a 16 mensilità la durata dell’Aspi per chi resta senza lavoro e ha già superato la soglia dei 55 anni di età.
Va ricordato che questi cambiamenti, già previsti in origine dalla tabella di marcia della riforma Fornero del 2012, riguardano i lavoratori che hanno diritto all’Aspi ordinaria, cioè hanno versato almeno 12 mesi di contributi nell’ultimo biennio. Chi non possiede tali requisiti, infatti, ha diritto invece alla mini-Aspi, un sussidio di durata più breve, che copre soltanto per un periodo pari alla metà delle settimane lavorate nei 12 mesi precedenti. Resta invece invariato, in termini percentuali, l’ammontare del sussidio. Per tutti i lavoratori, infatti, l’indennità è pari al 75% dell’ultimo stipendio, per la parte di salario che non supera i 1.193 euro circa al mese (anche se nel 2015 il parametro verrà leggermente innalzato). Per la quota di stipendio che oltrepassa questa soglia, l’ammontare dell’Aspi scende invece al 15%. Inoltre, per tutti gli assegni di disoccupazione, è previsto comunque un tetto massimo, fissato tra 970 e 1.165 euro mensili lordi, a seconda dell’ammontare della retribuzione precedente. Infine, non va dimenticato che l’indennità si riduce del 15%, una volta superata superata la soglia dei 6 mesi di erogazione e di un ulteriore 15% (nel caso dei 55enni), non appena viene liquidata per più di 12 mesi.
Mentre la tabella di marcia della riforma Fornero avanza, nelle prossime settimane arriveranno novità importanti anche per la Nuova Aspi, cioè per i nuovi ammortizzatori sociali destinati a nascere con il Jobs Act, la riforma del lavoro del governo Renzi. L’esecutivo è infatti intenzionato a unificare tutti i due principali sussidi alla disoccupazione attualmente esistenti (Aspi e mini-Aspi) in una sola indennità la cui durata sarà proporzionale agli anni di carriera che il lavoratore ha alle spalle. Tali regole, però, si applicheranno soltanto a chi viene assunto a partire dal 1° gennaio del 2015.