Il 71% degli italiani soffre di stress lavoro correlato a causa di precarieta’ e riorganizzazione dei posti di lavoro. Nel 65% dei casi lo stress e’ provocato dal carico di lavoro, nel 63% dalla poca chiarezza dei ruoli all’interno dell’organizzazione e dalla mancanza di supporto da parte dei colleghi. Il mobbing e’ causa di stress per il 62% dei casi, segue la carenza di autonomia nel gestire il proprio lavoro (52%). Sono questi i dati che emergono dal sondaggio paneuropeo commissionato da Eu Osha, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro alla Ipsos Mori.
Il 55% degli intervistati ritiene inoltre che siano comuni o molto comuni i casi di stress lavoro correlato, a dispetto del 38% che che li reputa rari. E le aziende, secondo il sondaggio riescono a gestire questi casi molto o abbastanza bene nel 60% dei casi, contro il 54% rispetto ai casi europei. Al contrario, le aziende italiane non riescono ad attuare i programmi di agevolazione dell’invecchiamento attivo: solo il 4% degli italiani conferma infatti l’esistenza nel proprio luogo di lavoro di questo tipo di programma, contro il 12% degli intervistati europei, che fa posizionare l’Italia al terz’ultimo posto tra i Paesi europei nelle politiche di invecchiamento attivo, prima di Cipro e Grecia.
E questo a dispetto del dato che confermerebbe il progressivo invecchiamento della popolazione attiva: secondo il sondaggio di Eu Osha il 66% degli italiani sostiene che nel 2020 ci sara’ una maggior percentuale di over 60 nel proprio posto di lavoro, a fronte di una media europea del 57%. E sui lavoratori piu’ anziani, il 69% degli italiani li reputa meno capaci di adattarsi ai cambiamenti (contro il 60% in Europa) , il 54% li crede piu’ esposti allo stress lavoro correlato (+12% rispetto al livello europeo ) e un 48%, contro il 35% europeo, che facciano piu’ assenze per malattia. Infine il 42% degli italiani ritiene che il rischio di infortuni sia maggiore per i lavoratori anziani mentre il 40% li reputa meno produttivi.