Il 22 aprile il Comitato direttivo della Cgil ha dato un mandato in bianco alla segreteria per proseguire la trattativa con Confindustra sulle “regole di democrazia e rappresentanza”, sulla base degli accordi raggiunti con Cisl e Uil.
I vertici della Cgil hanno così accettato il principio per cui contro accordi firmati a maggioranza (la consultazione dei lavoratori non è sancita) non si può scioperare, pena la perdita del diritto di partecipare alle elezioni della Rsu.
E’ una decisione grave, che attacca il diritto di sciopero e favorisce i padroni che pretendono accordi che non possano essere rimessi in discussione dagli operai.
Si continua così il percorso a ritroso avviato con l’accordo del 28 giugno 2011 con Cisl e Uil.
Questa svolta a destra, che serve a rendere più difficile la protesta operaia contro gli accordi a perdere, avviene con l’accordo di tutte le componenti e le anime della burocrazia Cgil, da Camusso a Landini, da “La Cgil che vogliamo” a “Lavoro e società”.
Solo l’area della Rete28Aprile si è opposta al vergognoso mandato.
Di fronte alle decisioni dei vertici sindacali diviene ancora più importante e urgente rilanciare la costruzione di Comitati di fronte unico (di sciopero, di agitazione,di lotta, etc.) che vedano la partecipazione della massa dei lavoratori iscritti e non iscritti ai sindacati.