La Coopservice, impresa di pulizie nell’Ospedale di Busto Arsizio, prima riduce l’orario di lavoro e poi chiede lo straordinario ai dipendenti.’

La Coopservice ha firmato con alcune sigle sindacali (Cisl e Uil) la riduzione del 7% dell’orario di lavoro e chiede agli stessi lavoratori di fare straordinari. A.S.La COBAS: “Quell’accordo non rappresenta la volontà dei lavoratori.ospedale busto
Prima ci riducono l’orario di lavoro del 7% con conseguente riduzione del già misero stipendio e poi ci chiedono la disponibilità a fare gli straordinari» – i 130 lavoratori delle pulizie e della logistica della Coopservice impiegati negli ospedali di Busto Arsizio e Saronno sono in rivolta dopo l’ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori perpetrato dalla società cooperativa che da un anno gestisce l’appalto per le pulizie e la movimentazione all’interno delle strutture dell’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio.

Questa mattina gli aderenti al sindacato A.S.La COBAS hanno indetto un’assemblea dei lavoratori di due ore con presidio davanti all’ingresso dell’ospedale di Busto per protestare contro la decisione di firmare l’accordo sindacale da parte delle sigle Cisl e Uil ,organizzazioni non rappresentative dei lavoratori in questa cooperativa.

La società ha aperto, dallo scorso mese di ottobre, la procedura della mobilità (licenziamenti) escludendo a priori la possibilità della cassa integrazione prevista quale sostegno al reddito dei lavoratori”.

Con la scusa della riduzione di spesa imposta dalla “spending review” si approfitta a tagliare ben oltre il previsto, nonostante l’Amministrazione Ospedaliera abbia assicurato che la riduzione è stata solo del 5%». Secondo i sindacati, inoltre,  «con lo stesso accordo, ed in maniera del tutto contraddittoria, si chiederà alle lavoratrici di effettuare turni straordinari. Da una parte si riducono le ore e dall’altra si chiede di fare gli straordinari. Si comprende bene che l’atteggiamento di Coopservice, va oltre ogni regola definita da norme e contratti e che oltre a creare confusione, rischia di creare gravi disservizi ed inadempienze nei confronti dei lavoratori e dell’utenza». La protesta proseguirà se le richieste dei lavoratori non verranno tenute in considerazione.

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