L’impiegata abbandonata dal Ministero del lavoro italiano

Pubblichiamo la lettera originariamente apparsa sul quotidiano “Giornale di Brescia” il 24 febbraio 2013, scritta da una ex dipendente di ItaliaLavoro, agenzia controllata dal Ministero del lavoro italiano.L'impiegata abbandonata dal Ministero del lavoro italiano

Non possiamo far altro che constatare ulteriormente il grave disagio in cui lo Stato italiano getta i giovani lavoratori lombardi.

Esiste, in Europa, uno Stato che riesce a coniugare un’alta flessibilità lavorativa ad un tasso di disocuppazione molto basso: l’Austria, la quale ha dimensioni fisiche, demografiche ed economiche simili se non inferiori a quelle lombarde; ma a differenza nostra, è uno Stato sovrano.

 

Caro direttore, ricorda ItaliaLavoro? Essa è l’agenzia tecnica del Ministero del Lavoro. Questa, seppur del Ministero del Lavoro, si regge quasi esclusivamente sui «collaboratori». Sui precari, insomma. Quelli che a parole si dice di voler disincentivare e, uno dei tanti paradossi di questa azienda, quelli per i quali Italialavoro attua uno dei suoi progetti più grossi e importanti, Welfare to Work, e finalizzato proprio alla stabilizzazione dei lavoratori. Ecco, io vengo proprio da quel progetto. Lavoravo per cercare di stabilizzare lavoratori, mentre altri pensavano a come lasciarmi a terra. Si, perché a dicembre, grazie a Monti e Fornero, in centinaia se non di più l’azienda ci ha abbandonato. Fino a quel momento, di contratto in contratto, si riusciva a lavorare. Scusi,«collaborare». Da dicembre non più, e collaboratori anche storici sono rimasti fuori, senza alcuna prospettiva. Gente che magari nella sua follia aveva anche fatto un figlio, o comunque si era sposata. (ad oggi, si contano più di 100 vertenze individuali da parte di co.pro. che rivendicano i propri diritti). Ecco, il Ministero, ovverosia Italialavoro, ha invece messo in pericolo la nostra stessa sopravvivenza. In piena recessione, ci ha completamente abbandonato. Caro direttore, spero facciate qualche articolo ogni tanto sull’argomento. Fate insomma in modo che nessuno si dimentichi di noi. Delle nostre vite, delle nostre esistenze in sopravvivenza. Qui, nell’angoscia del presente, altro che domani. Ossequi, licenziato/abbandonato ItaliaLavoro.
PS – Inoltre, per fare il nostro lavoro, come sede ci veniva assegnato a ognuno un Centro per l’Impiego. In questi anni tanti lavoratori di quei Centri sono andati in pensione e tantissimi ne andranno nei prossimi anni. Quelli che vedevamo noi, si stanno sguarnendo sempre più di personale e fra pochi anni non ci sarà quasi più nessuno a svolgere quel tipo di servizio. Nel frattempo, però, nessuno si sta preparando all’evenienza e, come sempre, parlare di un nostro ricollocamento, visto che conosciamo già l’ambiente e la materia, o comunque di riaprire in generale le assunzioni, sembra un’eresia… E come termine di paragone… un’agenzia privata interinale come Obiettivo Lavoro stabilizza i suoi lavoratori, mentre l’agenzia del ministero ItaliaLavoro, che attua progetti di supporto e ricollocazione al lavoro, mantiene i suoi lavoratori quasi tutti in precariato…e ora li manda via…?!

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