Le liste di attesa hanno tempi biblici e i numeri sono impietosi. Da dati ufficiali risulta che per una Mammografia bilaterale a Roma si aspettano 156 giorni al Policlinico Casilino, 190 al poliambulatorio di Acilia.
Ancora peggio fuori della capitale: 193 giorni di attesa all’ospedale di Tivoli, 311 al poliambulatorio di Ferentino (Frosinone), 308 a quello di Formia (Latina). Non va meglio per un’altra prestazione diagnostica richiestissima come l’Ecografia dell’addome completo: per l’analisi occorrono 247 giorni all’ospedale Sandro Pertini, 299 a quello di Subiaco (Frosinone), 311 a Isola del Liri (Latina). Per l’Ecodoppler degli arti superiori e inferiori al poliambulatorio di Ceprano occorrono 326 giorni, praticamente 1 anno. Eppure e’ un esame fondamentale per individuare con esattezza la presenza di una trombosi. Attese-record si registrano anche dove non serve un macchinario, come le semplici visite dallo specialista.
Per l’oculista all’ambulatorio del lungomare Toscanelli, a Ostia, ad esempio, occorre aspettare 187 giorni; 210 al poliambulatorio di Ladispoli, 212 all’ospedale S Maria Goretti di Latina. Per l’Esame del fondo oculare, invece, servono 211 giorni al reparto Oculistico dell’ospedale Odontoiatrico George Eastman di viale Regina Elena, 141 al poliambulatorio di via Dina Galli, 171 all’ospedale San Paolo. Eppure e’ un’analisi che l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecita’ raccomanda di fare almeno una volta all’anno a tutte le persone affette da miopia o di oltre 40 anni di eta”’.
Questi sono dati incontrovertibili poiche’ sono numeri che provengono direttamente dal Centro unico regionale di prenotazione; e quando le attese superano il limite della ”decenza” le liste vengono bloccate nonostante una legge lo vieti.
Questa e’ una situazione intollerabile che va affrontata senza demagogia e tentennamenti.