Nel turismo i lavoratori sono precari e sottopagati. Un settore che dovrebbe essere di punta, ma gli impiegati sono in grigio e in nero, sfruttati, e non si espongono per paura di perdere il posto.

Il turismo non può continuare a essere precarietà e sfruttamento, come purtroppo è nella nostra realtà. Dare dignità al lavoro significa dare valore all’intera compagine che quel lavoro alimenta e sostiene. E’ importante dare informazioni e sensibilizzare gli addetti al settore . Un settore che dovrebbe essere di punta, ma dove il lavoro sottopagato è la norma e i lavoratori in grigio e in nero, sfruttati, non si espongono per paura di perdere il posto. La precarizzazione è molto estesa e i lavoratori rimangono comunque ricattabili”.

Inoltre “molti stagionali hanno contratti per prestazioni part time ed effettuano anche oltre 10, 12 ore di lavoro al giorno. E gli stagionali sono i più vulnerabili tra le tipologie di lavoratori che normalmente incontriamo. Il loro è un lavoro precario, senza sosta, senza il giusto riconoscimento. Nella nostra realtà risultino sottostimati tutti i dati che indicano che il 70% del lavoro nel turismo è irregolare, il 40% è precario, il 60% risulta a tempo parziale e l’80% dei lavoratori è sotto inquadrato e con retribuzioni più basse rispetto ad altri settori economici.

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