Andando avanti nella scellerata strada di unità sindacati confederali/industriali per salvare la competitività – uguale profitti – delle imprese, che ha visto venerdi’ scorso una nuova intesa sulla rappresentanza sindacale Si tratta di un accordo che vuole nettamente peggiorare le regole delle Rsu che già hanno pochissima funzione e potere e già sono blindate dalle segreterie sindacali – in questo, la situazione presente all’Ilva è esemplare!
“Il centro di questa proposta è che i sindacati che concorreranno alle elezioni per le Rappresentanze sindacali unitarie aziendali (RSU) dovranno accettare preventivamente di non poter dichiarare sciopero su accordi firmati da almeno il 51% dei rappresentanti aziendali, siano essi RSU o RSA; inoltre si dice che la consultazione dei lavoratori non è obbligatoria!”.
Come avevamo già denunciato per il protocollo sulla competitività, tutta la linea e l’azione dei sindacati confederali ha un unico scopo, in una situazione di gravissimo peggioramento della condizione dei lavoratori sul fronte della difesa del posto di lavoro, del salario e dei diritti, non di difendere i lavoratori ma quello di difendere i padroni, e ora con questo accordo, impedire che la salvaguardia dei loro profitti venga messa in discussione dagli scioperi dei lavoratori.
Si tratta nei fatti di una esplicita azione antisciopero e del tentativo di tappare la bocca agli operai, di impedire che i lavoratori dicano NO ad accordi svendita e possano scendere in lotta.
Si tratta di un divieto del diritto di sciopero!
Le Rsu cesserebbero di essere, anche formalmente, rappresentanze sindacali dei lavoratori ma diventerebbero a tutti gli effetti rappresentanze delle segreterie sindacali – che non si accontentano più di avere come accade ora (comunque, anche se non prendono neanche un voto alle elezioni) un terzo dei posti dei delegati, cosa già profondamente antidemocratica, ma vogliono il controllo del 100%, per evitare che non siano tutti saldamente fedeli alle decisioni, agli accordi fatti dalle segreterie dei sindacati confederali.
Ma soprattutto con questo accordo, si vuole impedire che alle elezioni delle Rsu – nei prossimi mesi si dovranno fare in grandi realtà industriali, come l’Ilva – si presentino liste alternative, dei sindacati di base, slai cobas, decise liberamente dai lavoratori, e chiaramente in opposizione ai sindacati confederali. Si vuole soffocare la volontà degli operai di poter dire anche nelle elezioni delle Rsu: basta con il monopolio dei sindacati filopadronali, basta con delegati che, nella loro maggioranza, non difendono i lavoratori quotidianamente, o non ci sono (come all’Ilva) usando la loro carica per farsi i propri comodi.
Ai sindacati che vogliono presentare liste alle elezioni le Rsu si chiede una sottomissione, un’abiura preventiva della difesa degli interessi dei lavoratori, un’accettazione a priori e comunque degli accordi svendita.
Si tratta nei fatti di una “dittatura” sindacale a cui neanche i partiti sul fronte delle regole antidemocratiche del parlamento (che è parvenza di democrazia e reale comitato d’affari della borghesia) sono arrivati esplicitamente a tanto.