La crisi che stiamo attraversando in questo, ormai lungo, periodo ha segnato la vita e le esistenze di tutti noi: lo smottamento definitivo dello stato sociale e la sempre più profonda distanza delle strutture classiche della rappresentanza da chi queste condizioni le vive tutti i giorni, ci fanno sentire sempre più la necessità di costruire un percorso condiviso per uscire da questi anni bui.”
In questi ultimi mesi, la volontà di “pacificazione” espressa dal governo delle larghe intese, ha raggiunto il punto limite di voler modificare la Costituzione in deroga all’art.138, l’unico elemento che segna l’indisponibilità della nostra Carta rispetto alle volontà della maggioranza di turno.
La creazione a Marzo del “comitato dei saggi”, e ora di un “comitato dei saggi allargato”, segna l’ulteriore conferma dell’estrema lontananza del Palazzo dalle reali esigenze della società. Sentiamo la necessità di riforme che portino ad una reale attuazione dei principi espressi nella nostra Costituzione e non di ascoltare passivamente disquisizioni provenienti da chi ormai non ha più credibilità pubblica.
Non può essere certo questa classe dirigente a mettere le mani sulla nostra Costituzione.”
Pensiamo infatti che sia necessario attuarla, la Costituzione, con riforme che mettano al centro la liberazione delle persone dalla precarietà e dai ricatti che quotidianamente subiscono.