Il potere, come una famiglia, ce l’ha se ha risparmiato anzichè sprecare. L’Italia ha sprecato, è chiaro che perde potere.
L’Italia deve mettere a posto i propri conti.
Bisogna far funzionare tutto ciò che porta l’investitore a venire: costi inferiori di energia, infrastrutture più funzionanti, pubblica amministrazione funzionante, giustizia più veloce e
tante altre questioni come pubbliche amministrazioni e istituzioni che non stanno lì a sprecare i soldi dei cittadini ma impegnarli per farli fruttare e per stimolare gli investimenti.
Questo significa essere indipendenti, altrimenti ci rendiamo dipendenti, come ci siamo resi dipendenti, dallo sciattume che purtroppo ci ha assalito nell’ultimo ventennio
La ripresa arriverà se faremo in modo che possa davvero arrivare attraverso iniziative forti in Europa e in Italia.
Occorre costruire l’Europa politica e in Italia occorre mettere mano ai dissesti nei vari territori: sono tutti fattori dello sviluppo che sono completamente avariati e bisogna ricostruirli altrimenti non ci saranno investimenti e senza investimenti non ci sarà ripresa.
Per uscire dalla crisi occorre un cambio di passo, di mentalità, di umori, di volontà. Il Paese è addormentato e ripiegato su sè stesso. Bisogna risvegliarsi e saper costruire una ipotesi ottimista però fondata sull’ottimismo dell’impegno e non uno scaricabarile come ognuno fa e del populismo, come a destra e a sinistra si sente.
Abbiamo bisogno di molta più capacità di concretezza e di applicazione sui problemi: bisogna dire a tutti che il Paese esce da questa storia se ognuno cambia modo di fare.