PORDENONE. Una priorità per il nuovo governo regionale? «Il costo dell’energia».
Ma se l’energia, in provincia di Pordenone e in regione, costasse meno «ci impiegheremmo poco perridurre il gap che separa le nostre imprese dai loro principali competitors».
Alla Zml, ex Zanussi metallurgica, oggi Gruppo Cividale, dove si sono fatti i conti sul premio di risultato relativo al 2012 in una delle poche aziende che vanno bene nel Friuli occidentale, i reparti dell’azienda di Maniago specializzata nella produzione di rame, alluminio e ghisa, lavorano infatti su 40 ore settimanali con pressoché totale assenza di ricorso agli ammortizzatori sociali.
Eppure gli obiettivi per il premio di risultato per non sono stati raggiunti al 100% in tutti i reparti, in uno addirittura il rapporto tra anticipi del premio e saldo sarebbe negativo, perché legati anche alla redditività, della divisione e dell’azienda (oltre alle performances di stabilimento). Mettiamola così: se i 2.650 euro di salario aggiuntivo riconosciuto ai circa 500 lavoratori fossero legati in via esclusiva a prestazioni riconducibili agli stessi lavoratori, verrebbero intascati per intero. In realtà a comporre quella cifra entrano anche fattori non direttamente dipendenti dalle prestazioni lavorative ma legate alla redditività. Bene, tra i fattori che “pesano” sul bilancio di Zml, ai primi posti c’è l’energia. Energia che, all’azienda, nel 2012 è costata oltre 2 milioni di euro in più rispetto al 2011, con un incremento di costo pari al 20%.
I costi energetici incidono diversamente sulle varie lavorazioni: rappresentano il 14% nell’alluminio, il 20% nel rame e il 5% nella ghisa. Le prime due percentuali sono molto vicine al 17, 18, 16 per cento che rappresentano, invece, l’incidenza del costo del lavoro nelle produzioni di Electrolux, dove partirà a breve un confronto tra , allargandolo alle istituzioni poi, sulla competitività e su come sia possibile incidere sui costi per consentire il mantenimento delle produzioni di elettrodomestici in Italia.
Quello dell’energia è un tema assolutamente cruciale per la competitività, soprattutto per un’azienda energivora come Zml. E’ chiaro che con un gap del 30% su questa voce di costo, rispetto alla media europea le nostre aziende rischiano di essere messe fuori mercato».
La Regione deve porre ai primi posti delle priorità la riduzione della fiscalità e un piano energetico che consenta alle imprese di contenere i costi. Pena la chiusura o la delocalizzazione.