La pressione fiscale probabilmente è arrivata al limite, non si può spremere oltre. Certamente c’è da mettere in conto che preparino una qualche forma di patrimoniale, ma il bersaglio grosso ora dovrebbe essere la legislazione del lavoro.
Questo è un punto fondamentale, perchè disarticolare completamente i brandelli di diritto del lavoro residui realizzerà uno scenario che anche nel caso di evoluzioni future ora imprevedibili renderà disponibili per molti anni grossi volumi di mano d’opera a buon mercato utilizzabile quasi senza vincoli, con dei costi molto più convenienti anche rispetto alla schiavitù.
Renzi non ha nemici interni e ha le spalle coperte dalla cosca finanziaria internazionale e dai media .
Questo distruggerà ancora di più il mercato interno ma è un problema nostro, non loro. Nel proteggere l’operazione hanno un ruolo chiave i militanti Pd. Quelli rimasti, ormai, sono dei fedelissimi che difendono il Verbo delle riforme strutturali fino alla morte, e come Gondrano lavorano sodo per difendere il progetto, contro ogni evidenza di devastazione in corso in Europa e in Italia. Questo non è uno scherzo ma è un sistema ottimamente organizzato che eredita il modello leninista, presidia il territorio con centinaia di sedi in tutta Italia e si mobilita come un piccolo esercito che si muove compatto ed efficace quando necessario.
Fingono malessere e scrupoli di coscienza, ogni tanto, ma poi rientrano nei ranghi, e silenzio. Qui è il grande succcesso del principio per cui “il partito epurandosi si rafforza”: quanto minore è la partecipazione complessiva al voto, tanto più aumenta il peso relativo e l’efficacia, sullo scenario, di questa minoranza organizzata. Per chi vuole contrastare il progetto totalitario dell’Eurozona c’è molto da imparare di fronte alla disciplina marziale con cui si muovono i pretoriani eurofili; il punto principale è che nel momento cruciale non si scannano tra loro, ma si chiudono come una falange. Non è politica nè economia: è strategia militare.